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Flavio Erriu: "Pronti a dare il meglio a Rio e Osijek"

Lavorare, crescere e mettersi in gioco: le tre parole chiave di Flavio Erriu, il tecnico di pistola della nazionale italiana che lavora in particolare con il gruppo di atleti della pistola automatica 25m. Una specialità non facile, imprevedibile, dove la tecnica, la costanza e la concentrazione diventano fattori ancor più essenziali, soprattutto quando si accende quella "luce verde" che determina il punteggio tanto in qualifica quanto poi in finale. Ecco quello che ci ha detto in questa intervista a tutto tondo sul settore della pistola automatica italiana.

Flavio, la stagione sta entrando nel vivo con gli appuntamenti di Rio de Janeiro e Osijek che metteranno in palio gli ultimi pass olimpici prima di Parigi 2024: a che punto siete della vostra preparazione?
"Due appuntamenti importanti con le carte olimpiche in palio. Noi siamo pronti ad affrontarli, come nostra consuetudine, a viso aperto: consci del fatto che la nostra preparazione è sicuramente ad un ottimo livello. I risultati ottenuti nella gara internazionale di Wroclaw in Polonia, a inizio marzo in una competizione di altissimo livello, ci hanno indicato e confermato che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Siamo fiduciosi per il futuro".

La pistola automatica è probabilmente la specialità più imprevedibile di tutte quelle del tiro a segno: quanto è difficile allenarsi per trovare una costanza di rendimento?
"La pistola automatica è sicuramente la specialità più spettacolare del tiro a segno, in particolare per la presenza dei 5 bersagli che devono essere colpiti in tempi estremamente bassi. E’ sufficiente una piccola distrazione in una serie per compromettere irrimediabilmente l’intero risultato e da qui parte, appunto, l’imprevedibilità della specialità: tutto è veloce e quando si “accende la luce verde” non c’è tempo per riflettere o per pensare, bisogna solo agire e farlo con grande determinazione.
E’ fondamentale, come per tutte le specialità, dedicare tanti momenti della settimana all’allenamento specifico sui 5 bersagli per migliorare i vari elementi che vanno a comporre poi tutta la cifra tecnica di un tiratore. Questo è un aspetto che possiamo ricercare e fortificare ovunque, anche in un allenamento domestico, non per forza in poligono. A tutto questo poi va aggiunta un'importante preparazione fisica, fatta di allenamenti in palestra e non solo, e un lavoro mentale di alto profilo".

Massimo Spinella, per i risultati raccolti nell'ultimo biennio, e Riccardo Mazzetti, per tutta la sua carriera, che annovera anche una finale alle Olimpiadi di Rio 2016, sono tiratori che fanno parte dell'elite internazionale della pistola automatica: su cosa stanno lavorando in questo momento? 
"Massimo Spinella negli ultimi due anni ha avuto una fortissima crescita tecnica e agonistica, avvalorata sia dai punteggi sia dai risultati ottenuti in giro per il mondo, frutto di grande lavoro personale e di un grande lavoro fatto nei raduni. Riccardo Mazzetti, il capitano della squadra, tecnicamente è pronto, ora ha bisogno di confrontarsi con queste imminenti e nuove sfide internazionali di altissimo livello.
Affiancherei a Mazzetti e Spinella anche Andrea Morassut, che è già una bellissima realtà sportiva della pistola automatica, al quale, visto il suo elevato valore tecnico e agonistico dimostrato, è stata data la possibilità di competere in tutte le competizioni sportive più importanti. In questa parte della stagione non possiamo tralasciare niente e stiamo lavorando a tutto campo. Vengono "rinfrescati” singolarmente i vari elementi del gesto tecnico per poi amalgamarli successivamente al resto seguendo un percorso che tiene sempre conto dell’individualità del tiratore.
Durante la fase agonistica si lavora molto sui punti di forza, su come attivarsi sulla linea di tiro, su quale livello di attacco bisogna stare per “superare la propria asticella” e sull’accettare le sfide con gli altri e anche con sé stessi. I vari aspetti mentali vengono affrontati sul campo grazie all’aiuto del nostro psicologo dello sport Massimiliano Di Liborio, che ci supporta abilmente con la sua pratica e la sua conoscenza".

Dietro Spinella, Mazzetti e Morassut, il settore propone anche Tommaso Chelli e Michele Palella: sintomo che in Italia la specialità sta vivendo un buon periodo e che c'è la possibilità di pensare anche al prossimo quadriennio, giusto?
"Sicuramente stiamo lavorando anche per il futuro. Michele Palella e Tommaso Chelli si stanno preparando al meglio: entrambi hanno seguito un percorso tecnico diverso rispetto a quello dei compagni di squadra, che sono anche loro amici, a testimonianza del clima positivo che c'è in nazionale. Il prossimo anno daranno certamente del filo da torcere a tutti".   

Foto: Flavio Erriu durante un allenamento in raduno (Credits UITS)