SPORTIVA

Roberto Di Donna e il Commissario Straordinario Igino Rugiero ricordano il Presidente Antonio Orati

Questa mattina si sono svolte presso la Chiesa di Santa Chiara le esequie di Antonio Orati, Presidente dell'Unione Italiana Tiro a Segno dal 1989 al 2004. Al termine della cerimonia funebre il campione olimpico Roberto Di Donna ha voluto salutare il Presidente con parole particolarmente commoventi e sentite:

"O capitano! Mio capitano!
Robertino, così mi ha sempre chiamato da quella volta che appena eletto Presidente dell’UITS mi rivolsi a lui chiamandolo dottore e lui mi rispose: Robertino, sono ormai tanti anni che ci conosciamo e, vista la confidenza, chiamami semplicemente Presidente. Da quel momento per me, senza nulla togliere a nessuno, Antonio Orati è stato e sarà sempre il mio Presidente. Uomo forte e di grandi capacità comunicative, manager capace e organizzatore meticoloso: ricordo le molteplici coppe del mondo organizzate a Milano, i campionati europei di Bologna del 1991 e i campionati del mondo di Milano nell’ormai lontano 1994, quest’ultimo il suo più grande successo personale e istituzionale. È stato soprattutto grazie alla sua spiccata personalità, alla sua  spontanea inclinazione a curare l’immagine e tessere rapporti interpersonali, guadagnandosi così la stima e la considerazione di tutti, che lo sport del tiro a segno ha fatto quel salto di qualità  sino ad allora solo auspicato. Assieme a lui ho costruito la mia intera carriera sportiva: era al mio fianco ad Atlanta nel 1996 quando dopo l’oro olimpico atteso per ben 64 anni ci stringemmo in un abbraccio silenzioso e ci commuovemmo fino alle lacrime. Vogliamo parlare della Lazio? Un altro dei suoi grandi amori! Mi ricordo di una sfuriata che ci fece a Mosca nel 1990 quando la squadra intera fece una gara non all’altezza delle aspettative. Per fortuna qualcuno ebbe l’intuizione di parlare della campagna acquisti della sua squadra del cuore e il clima immediatamente si rasserenò. Nel luglio del 2016 ho avuto il piacere di trascorrere con lui, con gli amati Serena e Simone e con l’amico di sempre Pierluigi Ussorio una fantastica serata a casa sua. Ci accolse  sulla porta di casa con una bottiglia di champagne e tanta tanta voglia di chiacchierare di sport, come se il tempo non fosse mai passato. L’ho visto non arrendersi mai davanti alle difficoltà. Un gladiatore in abito da sera, sempre elegante, stiloso, usciva dal campo da tennis che sembrava una star di Hollywood. Con limpida meraviglia ritrovo il tuo viso Antonio negli angoli della mia vita, nel viso di molte persone che hanno avuto la fortuna di starti accanto, nel lavoro e nel privato. Sempre in fermento, caro presidente così ti ricordo, instancabile entusiasta, positivo e generoso.
Non ti dimenticherò mai
O capitano! Mio capitano!"

Orati 3

Il Commissario Straordinario UITS Igino Rugiero ha partecipato alla cerimonia anche in rappresentanza del Presidente del CONI Giovanni Malagò. Queste le sue parole:

"Carissima signora Serena, cari Daniela e Simone,

consentitemi una breve testimonianza per ricordare anche a nome del Presidente Malagò il nostro caro Antonio. Lo faccio per consolidare in tutti noi la consapevolezza che stiamo rendendo omaggio ad un uomo esemplare, ad un protagonista ammirevole per tutta l'Unione Italiana Tiro a Segno e per lo sport.

Non ho avuto la fortuna ed il privilegio di conoscerlo personalmente, ma le testimonianze e le parole di affetto e stima che ho raccolto dai suoi più stretti collaboratori sono state sincere ed intense da farmi percepire il suo spessore umano e professionale.

Ebbene, amici e colleghi, Antonio ha amato il Tiro a Segno con tutto se stesso, da semplice impiegato dell'Unione è diventato Segretario Generale prima e Presidente poi per ben sedici anni, praticamente cinquant'anni dedicati al mondo dello Sport ed al CONI. Il suo operato quotidiano lo considererei come un percorso normale degli insegnamenti da impartire ai nostri giovani atleti e collaboratori, un manuale per farli crescere e farli diventare servitori delle istituzioni onesti, rigorosi, completi! Per farli diventare uomini e donne con la schiena dritta e la coscienza a posto.

Questa mia testimonianza vuole anche rafforzare nei suoi cari - la sig.ra Serena, ed i figli Daniela e Simone - la consapevolezza di aver vissuto con un uomo davvero esemplare. E' una consapevolezza che deve poter alleviare in tutti noi, in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di essergli vicino l'immenso dolore di questo momento e la vostra presenza qui oggi costituisce un omaggio meritatissimo per il nostro amato Presidente".