SPORTIVA

Da Aosta a Roma: il primo Trofeo delle Regioni della vita

Gioia, magia, appartenenza, futuro: il Trofeo delle Regioni è l’esperienza che ogni tiratore dovrebbe provare nella sua vita. Un evento che si ripete da 28 anni, dove le ambizioni personali si mettono da parte, almeno per un weekend, per lasciare spazio al sentimento di appartenenza per la propria regione.

Appartenenza che fa rima con sacrifici per Arianna Peaquin, una giovanissima atleta valdostana che ha vissuto quest’oggi l’esordio nel primo Trofeo delle Regioni della vita. Un viaggio tecnico e dispendioso fisicamente il suo, essendo Arianna la tiratrice geograficamente più lontana dal poligono di Roma Tor di Quinto.

“Tiro di carabina per la categoria Ragazzi – racconta emozionata Arianna Peaquin. – “Ero molto teso, sentivo di non andare bene. Poi, però, superato il primo impatto, mi sono sciolta e la situazione è migliorata”.

Giunta a Roma dopo 11 ore di viaggio, la tiratrice di Aosta rappresenta al Trofeo delle Regioni una selezione che racchiude anche gli atleti del vicino Piemonte. "Far parte di una squadra così ampia è un po' strano, ma è anche bello e divertente. Con i miei compagni, che conosco da diverso tempo, ho un bellissimo rapporto. A Roma poi ho avuto l'opportunità di rendere più solidi i miei legami e di aprirmi anche verso altre persone".

"Un obiettivo? Quello di tornare a vivere il Trofeo delle Regioni anche l'anno prossimo. Certo - scherza - il viaggio non è stato proprio corto. Sono partita da Aosta con i miei genitori: da lì ho raggiunto il resto della squadra, a Torino, per poi avere un tragitto di 10 ore di pullman, però ne è valsa la pena".

Salutata Arianna Peaquin, in un’ideale staffetta è intervenuto ai microfoni uno dei tecnici della selezione Piemonte-Valle d’Aosta. Fulvio D’Alessandro si è soffermato sull’attività in una zona della Penisola dove il tiro a segno ha meno tradizione ma desiderio di emergere. "Il Piemonte è riuscito a far confluire tutti i giovani e le giovani tiratrici nelle giornate tecniche e promozionali che ci vedono impegnati a sostegno dell’attività. In quelle giornate non esistono singoli tiratori o tiratrici provenienti da questo o quel poligono, tutti si sentono parte del gruppo regionale del Piemonte, a cui da quest'anno abbiamo aggiunto la Valle d'Aosta".

"Io vengo da Mondovì, una piccola Sezione dove faccio l'allenatore di carabina. Pur non essendo una sezione molto grande vanta un buon numero di ragazzi, questo è il primo trampolino verso il gruppo regionale. Non abbiamo tante risorse ma compensiamo con l’entusiasmo e la voglia di migliorare e far migliorare i nostri giovani”.

“I sacrifici che fanno i nostri tiratori non sono pochi. Arianna ha raccontato la sua storia, comune a tanti altri ragazzi. Quando vedo il loro volto stanco ma ugualmente soddisfatto non posso che essere contento e realizzato a livello personale. I risultati chiaramente ci interessano ma ancor di più diamo valore alla parte educativa: vediamo il tiro a segno come attività, sostegno, impegno e divertimento”.

Dopotutto è proprio questo il segreto della longevità del Trofeo delle Regioni. Un concentrato di storie e momenti che unisce tutti. Un evento che sa emozionare.

Nella foto: Arianna Peaquin e Fulvio D'Alessandro al termine della prima giornata del Trofeo delle Regioni 2024 (Credits / UITS)