Andrea Liverani è uno di quegli esempi che fanno appassionare allo sport. Andrea non è semplicemente un tiratore, è un simbolo di resilienza e di vita, che l'Italia ha il privilegio di poter annoverare fra i suoi atleti più rappresentativi.
Alle Paralimpiadi di Parigi 2024, il tiratore meneghino è arrivato dopo aver ottenuto la qualificazione sul campo, ma soprattutto dopo aver sconfitto una malattia al cervello che ne aveva messo a rischio dapprima la sua salute e poi la partecipazione: "Le Paralimpiadi – dice - rappresentano un momento eccezionale, bellissimo. Sento e sentiamo come non mai la vicinanza della UITS: dal Presidente Vespasiano a chi si occupa della parte sportiva in maniera stretta. Al momento sto proseguendo nella mia tabella d'avvicinamento alla gara, che si terrà il 4 settembre. Come per tutte le gare della mia vita, la approccio in maniera positiva".
"Sono reduce da un periodo di certo non semplice - parla di quanto successogli nell'ultimo anno -, ma mi sono ripreso abbastanza velocemente. Sono contento perché sto meglio di quello che pensassi e sono pronto a scendere sulle linee per tirare".
Per Liverani "fare squadra" è sempre stato qualcosa di centrale nel suo vivere la maglia azzurra, tanto che quando gli chiediamo di esprimere il suo punto di vista su questo aspetto preponderante per tutte le Nazionali Italiane di Tiro a Segno non nasconde la sua gioia nel poter dire: "Questa squadra vale tanto, per me e per noi. Lo si capisce in ogni allenamento, in ogni gara in cui siamo impegnati. Farne parte ti fa respirare la coesione del gruppo e ti mette addosso un incredibile senso di serenità. Io e Pamela Novaglio non vediamo l'ora di tirare".
Poi ci sono le gare e le medaglie. Andrea ne ha vinta una di bronzo, nel 2021 alle Paralimpiadi di Tokyo, nella gara mista di carabina Sh2 da 10m, ma quasi non ci pensa. "Le medaglie è bello vincerle chiaramente ma non devono diventare un'ossessione o addirittura una distrazione. Arrivare sul podio è il risultato di un percorso: l’obiettivo è tirare al meglio ogni singolo colpo. Se sarò capace di farlo allora mi giocherò qualcosa di importante".
Importante come tutto nella sua vita: dal punto di arrivo a quello di partenza passando per i messaggi da trasmettere, come quello lanciato ai ragazzi degli oratori della Diocesi di Milano che in Andrea Liverani vedono un'incredibile fonte di ispirazione per il presente e per il futuro.
Nella foto di copertina: Andrea Liverani si allena al poligono di Châteauroux in vista della sua gara alle Paralimpiadi di Parigi 2024 (Credits / UITS)
Nella foto all'interno: Andrea Liverani posa con il CT della Nazionale Paralimpica Giuseppe Ugherani davanti al simbolo delle Paralimpiadi di Parigi 2024 (Credits / UITS)