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Giuseppe Ugherani: "Puntiamo a Parigi 2024, ma guardiamo oltre"

Un 2023 semplicemente straordinario. La Nazionale Paralimpica Italiana di tiro a segno ha vissuto una stagione magica. I successi sportivi, con le medaglie iridate (un oro e due argenti) vinte ai Mondiali di Lima e i quattro pass conquistati per Parigi 2024, e quelli extrapoligono, con la partecipazione al Festival della Cultura Paralimpica e una meravigliosa giornata vissuta presso la sede di Lamborghini.

Crescita, inclusività e orgoglio: tre elementi straordinari per pensare a ciò che è stato e ciò che sarà nel breve e a lungo termine. Di tutto questo ha parlato Giuseppe Ugherani, il Commissario Tecnico della Nazionale Paralimpica Italiana di tiro a segno.

Ugherani, come possiamo inquadrare l'annata 2023?
"E' stata una stagione estremamente positiva. La nazionale paralimpica italiana si è dimostrata competitiva e all'altezza delle squadre che compongono il panorama internazionale. A dimostrarlo c'è il dato relativo alla conquista di quattro slot qualificanti per le prossime Paralimpiadi di Parigi 2024, a cui aggiungere un pass conquistato nel 2022, per un totale di cinque carte paralimpiche. Affrontare la riforma sportiva arrivata nella seconda metà dell'anno non è stato facile, soprattutto per l'inquadramento generale della posizione dello staff tecnico, ma questo non ci ha comunque fatto perdere il nostro focus rispetto alle gare che abbiamo affrontato".

A proposito della seconda parte dell'anno che si è conclusa da poco. Come è stato vissuto il Mondiale di Lima?
"La trasferta in Perù ha avuto, appunto, delle difficoltà legate alla riforma dello sport che ci ha limitato l'impiego dei tecnici. La cosa più complicata è stata sicuramente quella relativa alla formazione e alla preparazione di assistenti di tiro, i loader, dedicati alla classe SH2. Per non saltare l'appuntamento iridato abbiamo fatto tutto in fretta: da un lato siamo riusciti a essere presenti in Sud America, dall'altro sicuramente questo imprevisto ha penalizzato alcuni atleti.
Aggiungo poi, a questa riflessione, un dato oggettivo: l'assenza di Andrea Liverani, per motivi di salute, rispetto alla nostra spedizione, è stata particolarmente pesante sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista tecnico".

Entriamo nel dettaglio dell'evento: tre medaglie, un oro e due argenti. Come sono stati preparati e vissuti in gara?
"Iniziamo dai due argenti. La squadra di carabina R4, composta da Pamela Novaglio, Roberto Lazzaro e Livia Cecagallina, seppure con nessuna qualificazione per la finale individuale, ha espresso un livello medio alto che gli ha consentito di vincere la medaglia d'argento in trio.
Diversamente è andata invece nella carabina R5: Gianluca Iacus infatti, con lo score di 636,5 entrato in finale con l'ottavo punteggio, riuscendo a piazzare uno splendido acuto che gli ha consentito di prendere la medaglia d'argento e il passa paralimpico; tanto di questo risultato va attribuito anche a Eliana Nardelli, sua tecnica di riferimento e loader. Insieme hanno instaurato un rapporto splendido, sia dentro sia fuori dal poligono.
Poi l'oro nel Mixed Team di carabina R11, con Roberto Lazzaro e Livia Cecagallina. Paradossalmente è stata una gara semplice e lo dico essendo stato coinvolto, insieme a Sabina Mujkic, in qualità di loader degli atleti. Tutti e quattro abbiamo fatto il nostro lavoro con concentrazione e in maniera perfetta. Gli atleti sono riusciti a entrare nella loro "bolla di concentrazione" in maniera perfetta, senza pressione, tirando via via sempre meglio sino alla vittoria: è stata una bellissima sensazione".

Abbiamo parlato di Gianluca Iacus, che sicuramente è stato il tiratore paralimpico dell'anno, e non solo per quanto fatto vedere sulle linee di tiro, ma anche per aver presenziato in maniera molto attiva al Festival della Cultura Paralimpica nella sua Taranto. Che persona è?
"Gianluca è un ragazzo di 28 anni che da un paio di stagioni è arrivato al tiro paralimpico. Ha vissuto un 2023 caratterizzato da tante prestazioni eccellenti. In generale pensiamo che sia ancora in fase di crescita, e lo capiamo anche quando vive momenti meno brillanti. Si sta preparando per abbracciare al meglio più specialità possibili. La sua forza è la mentalità positiva. Sicuramente ci saprà dare grandi soddisfazioni".

Rimaniamo ancora un attimo sul 2023: com'è stato vivere una stagione così intensa, sotto tutti i punti di vista?
"La squadra è molto ben amalgamata: c'è molta stima reciproca sia tra atleti che tecnici. Di fatto se ognuno di noi non facesse la sua parte, non si potrebbero vivere trasferte lunghe e impegnative come è stata quella di Lima, ad esempio.
Siamo contenti che la nazionale paralimpica di tiro a segno stia diventando sempre di più un riferimento e non solo nel nostro sport: ce ne siamo accorti quando siamo stati parte dell'evento tenutosi presso Lamborghini, dove ognuno ha raccontato frammenti della propria vita, a volte divertenti a volte dolorosi. Abbiamo fatto emergere, tramite lo sport, e in particolare il tiro a segno, una disciplina introspettiva, la nostra capacità di lavoro su noi stessi e sul nostro carattere. Il tiro a segno ti fa capire che nella vita non ci sono sempre giornate o tiri da 10, ma anche giornate o tiri da 8 e da 9: ed è su quello che bisogna lavorare sia in maniera personale sia in maniera unitaria. Lo spirito di squadra è la chiave vincente, così come abbiamo visto in Lamborghini, una straordinaria eccellenza italiana che, come noi, cerca estrema precisione nel proprio impegno quotidiano e a lungo termine".

Ora il 2024: Parigi è il grande obiettivo. Quali saranno le tappe di avvicinamento?
"La prima cosa a cui penseremo è quella di provare a portare il contingente nazionale da cinque a sette elementi verso le Paralimpiadi, visto che la tappa di Coppa del Mondo di Nuova Delhi (India, ndr) di metà marzo e gli Europei di Granada (Spagna, ndr) di inizio giugno mettono in palio ancora dei pass per Parigi 2024. Durante i primi sei mesi dell'anno nuovo avremo poi delle gare in cui testarci: come staff tecnico la cosa che ci preme è quella di mettere gli atleti nelle migliori condizioni per competere contro gli altri inquadrandoli nelle gare più congeniali alle loro caratteristiche".

Raduni e futuro: si guarda alle Paralimpiadi ma non solo...
"E' chiaro che la preparazione per Parigi 2024 sarà curata in ogni minimo dettaglio già a partire dal mese di gennaio. Noi saremo di scena in Francia fra il 28 agosto e il 4 settembre, ma per arrivare pronti a quel momento dovremo partire molto prima. Intanto però non possiamo neppure trascurare cosa ci sarà dopo e allora, insieme agli altri tecnici, abbiamo iniziato a guardarci intorno inserendo alcune nuove leve, viste le indicazioni che ci sono anche arrivate dai Campionati Italiani 2023. Qualcuno sarà già in gara a maggio, a livello internazionale, in un contest ad Hannover (Germania, ndr) per poi prendere quota da ottobre e iniziare a pensare al quadriennio che porterà a Los Angeles 2028".